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Immagine del redattorePaolo Cesareo

Notiziari e telegiornali: effetti sulla gestione delle performance giornaliere






“Non ascoltate quel TG” verrebbe da dire parafrasando il titolo di un famoso film horror. “Perlomeno non fatelo appena svegli o andando al lavoro” viene da dire con certezza pensando allo stile di molti TG costretti a catturare l’attenzione degli ascoltatori in pochissimi secondi, giusto il tempo di passare al canale o alla stazione radio successiva. E il danno è fatto.

Molti esperti consigliano infatti di evitare di leggere o ascoltare notizie la mattina perché per come sono strutturate condizionano molto il resto della giornata minando ampiamente lo sprint e lo sguardo positivo del mattino. Certamente, affermano studi scientifici, provocano un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress.


Informarsi, formarsi

Un imprenditore, un libero professionista devo essere informati e tendere a una formazione

continua per sé e il propri collaboratori. Mai devono lasciarsi influenzare da dati non verificati

o poco attendibili. Se è vero che il problema della fake news riguarda i social media,

certamente è comunque difficile che un giornalista –dando una notizia – non lasci in qualche

modo trasparire il proprio pensiero o che il titolista non aggiusti il tiro per attirare

l’attenzione.

Verifichiamo o facciamo verificare sempre le notizie più importanti che riguardano la vita

pubblica ed economica del Paese e soprattutto quelle del nostro settore. Le “voci di corridoio”

sono pericolosissime.

Non deformarsi

Non lasciamo che news tragiche o mirabolanti condizionino il nostro lavoro e aumentino il

nostro stress. Le fonti di informazione dicono spesso tutto e il contrario di tutto, generando

paure e ansie. Chi è al timone di un’azienda, di uno studio, di un’attività, non può lasciarsi

condizionare da tutto.

Deve in ogni caso allenarsi a mantenere la calma per:

- verificare le macro news

- verificare le news specifiche del proprio settore

- valutare novità o venti di cambiamento

- valutare proposte di cambiamento

Se abbiamo degli obiettivi annuali, triennali, quinquennali prestabiliti a seguito di una

progettazione, abbiamo una mappa di lavoro preziosa. Certo, potremo avere necessità e

opportunità di rivederli, ma mai d’impulso o spinti da ansie e timori quasi sempre

completamente infondati



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